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Pierre Casè

>> MISTERI DEL SOTOPORTEGO    cm 200 x 310

     (Photos by Roberto Pellegrini)

>> ATMOSFERE VENEZIANE   2012   cm 15 x 23,5
     (Photos by Roberto Pellegrini)

MISTERI DEL SOTOPORTEGO / GEHEIMNISSE DES SOTOPORTEGO / MYSTERIES OF THE SOTOPORTEGO      2008-2011

GALLERIA / BILDERGALERIE / GALLERY:

MISTERI DEL SOTOPORTEGO

 

Dal gennaio al giugno 2007 ho soggiornato a Venezia ospite della Fondazione Forberg-Castelforte. Durante questo periodo ho presentato, nella Chiesa di S. Stae, l’esposizione Mnemosine per Venezia. Questa concludeva una tematica molto personale scaturita da un ictus che mi ha colpito nel 1999. Difatti ho presentato 1040 Teste arcaiche quasi ad esorcizzare un problema fisico e psichico che mi coinvolgeva.

Durante i sei mesi di permanenza ho scoperto una Venezia a dimensione d’uomo, lontano da circuiti turistici. I contatti con la gente veneziana, il frequentare ambienti popolari, mi ha permesso un’indagine culturale e artistica più consona alla mia realtà. Dopo aver decantato la tematica delle teste arcaiche, durante questo mio peregrinare tra campielli e calli, calpestando masegni pregni di vissuto, ho scoperto qualcosa tipicamente di veneziano che mi attraeva.

I Sotoportego, passaggi coperti, porticati, aperti per comodità sotto costruzioni private che permettono di accorciare i tragitti. Questi luoghi, normalmente anfratti molto scuri, mi danno la sensazione di varcare una soglia, entrare e provare un po’ di angoscia, di timore, ma in fondo vedi una luce, l’uscita, per me una speranza di vita. Inoltre ogni Sotoportego porta un nome particolare. Quindi il tutto mi intrigava e ho censito sul luogo la bellezza di 240 Sotoportego, tanti ne esistono nei sestrieri di Venezia. Ho avuto la fortuna di trovare pure una riedizione del libro di Giuseppe Tassini Curiosità veneziane dove vengono descritti corti, calli, campielli, rami e Sotoportego con la loro storia.

Tutti questi indizi mi hanno stimolato a trattare questo tema e a produrre venti Sotoportego a mo’ di trittici.

Le parti laterali sono composte da lamiere di metallo ossidato di modo che ognuna sia differente di colorazione. La parte centrale dell’opera tratta il tema scelto. Le tre parti sono percorse da un architrave modulare che le sostiene visivamente. La composizione dell’architrave è a ritmo sinuoso, a onda, quale riferimento all’acqua. Nella parte centrale, oltre alla ricerca di forma e colore, c’è, ed è una novità nel mio dire artistico, l’inserimento di un oggetto realistico che, iconograficamente, fa pensare al soggetto del Sotoportego.

Ogni Sotoportego comprende pure un simbolo religioso in omaggio al pensiero vigente in quell’epoca a Venezia.

Un altro simbolo, questa volta personale, inserito in ogni Sotoportego è il filo di ferro spinato, emblema problematico delle tragedie quotidiane della nostra Società.

I Misteri del Sotoportego, tale è il titolo della mia esposizione, sono completati da un intervento narrativo scritto da Alberto Toso Fei, scrittore veneziano, che presenta dieci aneddoti fantastici su dieci dei venti Sotoportego trattati.

Le opere, dalla dimensione di 200 x 310 cm, hanno comportato tre anni di quotidiano lavoro creativo.

Questo mi ha stimolato a continue ricerche e analisi di un lavoro in divenire pieno di sorprese culturali e storiche legate al passato della città lagunare.

Il poter presentare presso il primo piano della Scuola Grande della Misericordia questo mio lavoro specifico su qualcosa di così particolare come è il Sotoportego corona l’impegno artistico profuso in questi anni di intenso lavoro.

 

Pierre Casè